Libano. Quale futuro?

Un anno dopo il primo default sovrano della sua storia, il Libano fatica ancora a trovare una via d’uscita dalla crisi. Il 2 marzo 2021 la sterlina libanese è crollata, raggiungendo il minimo storico di 10.000 contro dollaro USA sul mercato nero. Di conseguenza, la gente è scesa di nuovo in piazza. Dal punto di vista politico, il primo ministro designato Saad al-Hariri non è ancora riuscito a formare un nuovo governo. In questo contesto, il paese sta anche lottando con le vertiginose infezioni da Covid-19, mentre la campagna di vaccinazione limitata ha avuto un inizio irregolare. Beirut è ancora sconvolta dalla terribile devastazione verificatasi nel porto il 4 agosto 2020. Essa ha creato un’onda d’urto che ha deturpato molti degli edifici storici che erano rimasti in piedi dopo quindici anni di guerra civile, scatenando gli appetiti di speculatori senza scrupoli.

Riuscirà il Libano a trovare una via d’uscita dall’impasse? Che tipo di conseguenze avrà l’attuale frattura sociale per il futuro del Paese? Come può la comunità internazionale sostenere un significativo processo di riforma? Questo paese si trova ancora oggi in una zona grigia, dove si contrastano e si scontrano diversi interessi e mire egemoniche. Così come nell’infinita guerra siriana (e almeno due milioni sono i profughi siriani che vengono oggi ospitati in Libano, un paese di otto milioni di abitanti), in quest’area chiave del Medio Oriente si scontrano ancora interessi occidentali, arabo-sauditi e iraniani, con uno stato centrale sempre più fragile e con una profonda spaccatura che divide mondo politico libanese e società civile. E con un debito pubblico che ormai raggiunge il 170 per cento del PIL. Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo paese, mi permetto di segnalare il volume che ho pubblicato nel 2020 (“Beit Beirut. Uno sguardo sul Libano”, Besa editrice). Beit Beirut è un palazzo-simbolo della possibile rinascita libanese, un’icona che, sopravvissuta alla guerra e alle barbarie, può indicare la via verso un nuovo cammino di pace di progresso di un paese, il Libano, che meriterebbe maggior attenzione e rispetto. La complessità sociale, religiosa di questo paese ha bisogno della memoria storica per essere compresa.

(nella foto:Beit Beirut prima dell’inizio della guerra civile libanese)

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore