Due nuovi saggi per la Festa della Repubblica

Nel giorno della Festa della Repubblica, ho il piacere di annunciarvi che su Amazon Kindle verranno a brevissimo pubblicati due miei saggi, a cui tengo in modo particolare.

Nel primo vi racconto la storia di Lidio Cipriani, un antropologo del regime fascista che venne epurato e che concluse le sue ricerche nelle isole Andaman.

La lettura dell’esperienza, scientifica e umana, di Lidio Cipriani, appare per certi aspetti non solo complessa ma davvero enigmatica. C’è un prima e c’è un dopo nella sua vicenda umana e scientifica.

Queste pagine ci parlano di un antropologo che teorizzò il razzismo biologico e l’inferiorità dell’africano, la politica anti nero e contro il meticciato. Ma anche di un uomo, di uno scienziato che nel secondo dopoguerra seppe ripartire da zero, e che terminò la sua avventura scientifica tornando ai primordi della ricerca etnoantropologica, cioè allo studio delle popolazioni primitive delle isole Andaman, lasciandoci un patrimonio fotografico, antropologico ed etnografico davvero importante.

La grande sfida culturale odierna è quella di cercare nuove chiavi di lettura, strategie e narrative per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale “dissonante”, cioè di tutto quel patrimonio tangibile che, per il contesto storico in cui si è formato e i valori che ha espresso in passato, oggi appare particolarmente difficile da raccontare e gestire.

C’è ancora molto da fare per passare definitivamente a uno stato effettivamente postcoloniale, vista la persistenza del razzismo dell’eredità e degli effetti degli stati coloniali sulle società odierne.

Nel secondo saggio (Civil servants) affronto tre case study sulla crisi, e parla di tre uomini che, pur con responsabilità e ruoli diversi, si sforzarono di lasciare un’impronta non effimera del loro passaggio terreno e che contribuirono alla crescita italiana dopo i disastri della seconda guerra mondiale e gli anni del fascismo.

Trattasi di un banchiere (Raffaele Mattioli) profondamente laico, che affrontò la crisi bancaria degli anni Trenta e che – ponendosi al crocevia di finanza e cultura – fu sempre ispirato dalla stella polare dell’interesse generale; di un filosofo (Antonio Banfi) che visse la crisi del fascismo e della questione comunista, e che, affrontando le difficoltà dei suoi giorni e il conflitto con la classe dirigente del PCI, ebbe sempre una particolare vocazione per la dimensione sociale della cultura e per lo spazio politico; e, infine, di un industriale illuminato (Adriano Olivetti), che seppe trovare soluzioni concrete ai drammi della crisi sociale e abitativa di una città, Matera, che, da simbolo della miseria atavica del nostro Sud oggi è divenuta un’icona di rilancio culturale e di sviluppo economico.

Alla passione civile e alla resilienza di questi tre civil servants, rari esempi di quella classe dirigente di cui si sente la mancanza nell’Italia di oggi, e che preferirono rimanere dietro le quinte, rifuggendo dall’esposizione mediatica e prestando il loro contributo straordinario alla rinascita italiana, sono dedicate queste pagine.

Ripercorrendo la testimonianza di questi tre grandi italiani, sembra di rivedere l’incarnazione della massima Zulu «Umuntu ngumuntu ngabantu», secondo la quale una persona è tale solo per il tramite delle altre persone. Una persona è quello che è solo in funzione alle sue molteplici relazioni con gli altri, in un legame universale di scambio che unisce l’intera umanità, dove a prevalere non è solo la coscienza dei propri diritti ma soprattutto dei propri doveri, in una comune spinta ideale di progresso collettivo e di pace.

La nostra Repubblica, che oggi compie 75 anni, ha bisogno di nuovi civil servants

Buona lettura (nelle immagini. Lidio Cipriani in India)

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore