Siamo tutti Fratelli

Nel giorno del Santo di Assisi Papa Francesco lancia la sua nuova Enciclica dedicata alla Fraternità e all’Amicizia sociale. Il suo testo è composto da 8 capitoli, in cui quelli centrali sono il quinto e il sesto (“Dialogo e amicizia sociale”), oltre all’analisi forte sulle “ombre di un mondo chiuso” (capitolo primo) allo straniero, al migrante, al bisognoso.

In particolare, il quinto capitolo è dedicato alla politica “migliore”. La politica migliore non è – secondo Papa Francesco – quella che fa leva sull’-ismo (individualismo, nazionalismo, sovranismo, razzismo), che nasconde gli interessi dei ricchi. L’analisi più innovativa è quella che riguarda il populismo, che con le espressioni populismo e populista “ha invaso i mezzi di comunicazione e il linguaggio generale”, e la divisione binaria tra “populista” e “non populista”. La pretesa di leggere la realtà sociale con il populismo, scrive Francesco, “ignora la legittimità della nozione di popolo” e con questo potrebbe portare “a eliminare la stessa parola ‘democrazia’”, cioè del governo del popolo. Invece è necessario che la politica faccia riferimento a qualcosa che non sia solo la somma degli individui e per questo il sostantivo “popolo” e l’aggettivo “popolare” sono necessari a una politica che non nasconda “il disprezzo dei deboli” sotto mentite spoglie populiste “che lo utilizzano demagogicamente per i propri fini, o in forme liberali al servizio degli interessi economici dei potenti”. “I gruppi populisti – continua Francesco – sfigurano la parola ‘popolo’, perché in realtà non parlano del vero popolo”.

C’è poi soprattutto un nuovo focus sul grande tema del lavoro e alla sua nobiltà. L’uomo senza lavoro perde la sua dignità. Per questo – aggiunge richiamando quanto già scritto nella Laudato sii -“aiutare i poveri con denaro deve essere sempre una soluzione provvisoria, per risolvere le urgenze. Il grande obiettivo dovrebbe essere permettere loro una vita degna attraverso il lavoro”.

Francesco passa poi ad esaminare valori e limiti delle “visioni liberali”. “[…] La propaganda politica, i mezzi d’informazione e i costruttori dell’opinione pubblica persistono nel fomentare una cultura individualista ed ingenua davanti a interessi economici sfrenati”. “Il mercato” da solo, scrive, “non risolve tutto”. La crisi del Covid-19 ci ha fatto vedere drammaticamente che siamo tutti sulla stessa barca, che siamo “fratelli tutti”. La nuova politica di cui si sente il bisogno – sempre secondo Francesco – è quella che nasce dalla carità, “sociale e politica”, con una visione ampia, capace di riformare le istituzioni nazionali ed internazionali. In questo Francesco vede una convergenza con i concetti di fratellanza e amicizia sociale sottoscritti insieme al Grande Imam di Al Azhar Al- Tayyeb. Solo così – scrive – “la politica è più nobile della sola apparenza e del marketing”.

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore