Le cattive notizie arrivano subito…quelle buone sono lente

È proprio vero, i media danno subito le brutte notizie, forse fanno più audience, mentre quelle buone arrivano sempre in ritardo. Ecco gli esempi di queste ore. In Birmania, le forze armate hanno messo in atto un fulmineo colpo di stato, arrestando la leader Aung San Suu Kyi e tutti i vertici della Lega nazionale per la Democrazia (LND), vincitrice delle elezioni del novembre 2020. L’esercito ha istituito lo stato di emergenza per un anno, trasferendo tutti i poteri nelle mani del leader militare Min Aung Hlaing. Il golpe,  segue settimane di polemiche e accuse di frodi elettorali rivolte dai militari all’LND. In realtà, il voto era estremamente sgradito ai militari, avendo confermato l’estrema popolarità del partito LND, che ha ottenuto 920 seggi del parlamento su 1170. Questa mattina, il governo avrebbe dovuto presentarsi in parlamento per iniziare il suo secondo mandato. Le proteste internazionali sono state blande: dietro i militari birmani, lo sanno anche i muri, ci sono i Cinesi.

Ed ecco anche la buona notizia per lo Yemen, paese su cui vi ho intrattenuto ormai diverse volte su questo blog, il governo italiano tramite il Ministero degli esteri avrebbe finalmente deciso di sospendere la vendita di migliaia di missili all’Arabia Saudita. Malgrado le recenti dichiarazione di un nostro noto politico, che si è recentemente pronunciato sulla fulgida “democrazia” che governerebbe questo paese, i Sauditi attraverso l’aviazione continuano imperterriti a bombardare il territorio dello Yemen controllato dagli Houti, prediligendo in particolare gli ospedali e le scuole. Ne ha dato notizia la Reuters tre giorni fa (https://www.reuters.com/article/us-yemen-security-gulf-italy-idUSKBN29Y1VV), ma sui giornali e sui notiziari italiani la bella notizia fa davvero fatica ad essere comunicata. L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti fanno parte di una coalizione araba che dal 2015 combatte gli Houthi allineati con l’Iran nello Yemen in un conflitto visto come una guerra per procura tra Riyadh e Teheran. Le Nazioni Unite descrivono lo Yemen come la più grande crisi umanitaria del mondo, con l’80% della sua popolazione bisognosa di aiuti.

“Questo è un atto che abbiamo ritenuto necessario, un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro Paese. Per noi il rispetto dei diritti umani è un impegno indissolubile”, ha detto in una nota Di Maio.

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore