L’Angelo di Asmara

L’Angelo di Asmara è tornato alla Casa del Padre. Si chiamava Suor Giannantonia Comencini e aveva 101 anni. Cento anni li aveva compiuti un anno fa, dopo aver trascorso gran parte della sua vita come missionaria in Eritrea. Ed è in questo Paese che il nuovo ambasciatore italiano, Marco Mancini, le aveva consegnato una targa, quale segno di riconoscimento per tutto ciò che ha fatto nella sua lunghissima vita. Era ospitata nella casa delle consorelle all’Asmara. Suor Giannantonia (all’anagrafe Giovanna Comencini) era nata a Verona nel 1920, quando cannoni e mortai della Grande guerra avevano da poco smesso di sparare. Dal metallo delle armi austriache furono fuse le campane della Cattedrale Cattolica di Asmara, uno straordinario esempio di architettura lombarda in terra africana. Aveva lasciato l’Italia neanche trentenne e si era trasferita in Eritrea dove ha prestato la sua opera come Comboniana. Dopo un terribile viaggio in nave contrasse il tifo, ma si riprese. 

In Eritrea il Cattolicesimo precedette l’arrivo delle truppe coloniali italiane di alcune decadi. La Chiesa cattolica iniziò a scrivere la sua storia in terra eritrea nel 1839, quando il lazzarista San Giustino de Jacobis venne nominato Prefetto Apostolico dell’Abissinia, Alta Etiopia e regioni limitrofe. Nel 1846 da questo immenso territorio venne staccato il Vicariato Apostolico dei Galla e affidato al Cappuccino Guglielmo Massaja, mentre ai Lazzaristi rimase il nord dell’Etiopia, Eritrea inclusa, sotto la denominazione di Vicariato Apostolico dell’Abissinia (1847). Camminando sulla Harnet Avenue di Asmara, famosa per le sue bellissime palme, a poche centinaia di metri dalla Sinagoga ci troviamo davanti la Cattedrale cattolica, una delle più belle chiese in stile romanico lombardo costruite fuori dall’Italia. L’attuale edificio fu realizzato nel su progetto di Oreste Scanavini, e sostituì la precedente chiesa dedicata a S. Marco evangelista costruita nel 1895. Fu il primo Vicario apostolico dell’Eritrea, Mons. Camillo Carrara, che con coraggio pioneristico dette inizio nel giugno del 1921 alla costruzione della Cattedrale cattolica nel cuore della città, i cui lavori vennero seguiti da Mario Mazzetti. Fu terminata nel settembre del 1923 e consacrata il 14 ottobre 1923, mentre il campanile fu ultimato nel 1925 dopo la morte di Mons. Carrara: come già accennato, le otto campane furono ricavate dalla fusione dei cannoni strappati agli Austriaci nel Carso durante la Prima Guerra Mondiale.

Questo Angelo sempre sorridente e disponibile attraversò prove e momenti terribili. Visse la seconda guerra mondiale, la fine dell’impero coloniale italiano, lo sbandamento degli anni dell’occupazione britannica, l’inizio della guerra di liberazione eritrea, l’occupazione etiopica e la repressione di Menghistu, la nuova guerra con l’Etiopia e molto altro. Ma aveva sempre il sorriso sulle labbra e affrontò la sua vita terrena con leggerezza e saggezza, donandosi totalmente al prossimo e insegnando per 45 anni. A Lei va il nostro affettuoso ricordo

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore