La guerra nello Yemen e il nuovo presidente USA

Da ieri la Casa Bianca ha un nuovo inquilino. E come dopo ogni elezione, le aspettative sono tante. E sono tanti i problemi che il nuovo presidente deve affrontare subito. Tra questi ce n’è uno che merita di essere menzionato e risolto una volta per tutte: quello della guerra nello Yemen.

Dozzine di appartenenti alla società civile e ai gruppi religiosi negli Stati Uniti stanno sollecitando il nuovo presidente Biden, che ha potuto insediarsi solo ieri, a ribaltare la decisione dell’amministrazione Trump di etichettare gli Houthi dello Yemen come un’organizzazione “terrorista”. In una lettera indirizzata a Biden il 15 gennaio 2021, ben cinquanta organizzazioni umanitarie, tra cui il Consiglio Nazionale delle Chiese e Health Alliance International, hanno detto: […]”piuttosto che essere un catalizzatore per la pace, questa designazione è una ricetta per più conflitti e carestie”.

“Impedirà la fornitura di assistenza umanitaria fondamentale a milioni di persone innocenti, danneggerà notevolmente le prospettive di una soluzione negoziata del conflitto e minerà ulteriormente gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti nella regione”, si legge nella lettera.

L’11 gennaio 2021, con un atto che su questo blog era stato definito di “vandalismo diplomatico”, l’amministrazione del presidente uscente Donald Trump ha dichiarato proprio a fine mandato di designare gli Houthi “Organizzazione terroristica straniera” . La mossa di politica estera – parte della campagna di “massima pressione” di Trump contro l’Iran e i suoi alleati, come gli Houthi – doveva entrare in vigore il 19 gennaio, il giorno prima dell’entrata in carica di Biden.

“La designazione ha lo scopo di ritenere Ansar Allah responsabile dei suoi atti terroristici, inclusi attacchi transfrontalieri che minacciano popolazioni civili, infrastrutture e spedizioni commerciali”, ha detto Pompeo in una dichiarazione, utilizzando il nome ufficiale del movimento Houthi.

Tuttavia, le Nazioni Unite, le organizzazioni di aiuto umanitario che lavorano nello Yemen e i legislatori statunitensi hanno condannato la decisione come una minaccia per la vita di milioni di yemeniti già duramente colpiti da una guerra devastante.

La guerra in Yemen è iniziata nel 2014 dopo che gli Houthi hanno conquistato gran parte del paese e invaso la capitale, Sanaa. Il conflitto è peggiorato nel marzo 2015 quando l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, con il sostegno degli Stati Uniti, hanno riunito una coalizione militare per cercare di ripristinare il governo del presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi.

Decine di migliaia di persone sono state uccise e le Nazioni Unite hanno affermato che il conflitto ha causato la peggiore crisi umanitaria del mondo. Per il bene di milioni di yemeniti che rischiano la fame, l’amministrazione Biden deve ora annullare al più presto questa designazione disastrosa e porre fine al supporto militare degli Stati Uniti alla guerra della coalizione guidata dagli Emirati Arabi Uniti e sauditi il primo giorno, perché lo Yemen non può più aspettare.

Il “buon giorno” si vede sempre dal mattino. Vedremo se l’amministrazione Biden sarà in grado di risolvere i problemi enormi lasciati dall’amministrazione Trump, e in particolare di porre fine alla guerra nello Yemen e a svoltare in politica estera, riportando un po’ di pace e di serenità anche in tutto il Medio Oriente e in Palestina

Pubblicato da pellegatta

Alessandro Pellegatta è uno scrittore appassionato di letteratura di viaggio, storia coloniale e dell'esplorazione italiana nel mondo. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare al Corno d'Africa. E' membro del comitato scientifico del Museo Castiglioni di Varese. Ha pubblicato diversi libri per le case editrici FBE, Besa editrice, Historica e Luglio editore